«Quella notte successe di tutto» anche a Buja. Prendiamo in prestito le parole degli assessori in carica il 6 maggio 1976, Sergio Burigotto e Giovanni Fabbro, per raccontare il terremoto che distrusse il Comune con 33 frazioni ora diventate vie a tutti gli effetti. Da uno di quei borghi, Ursinins Grande, il radioamatore Italo Candusso fece sapere al mondo che il Friuli e i friulani giacevano inermi sotto il peso delle macerie. Le radioline accese chissà dove aggiornavano le notizie che si facevano sempre più drammatiche. E mentre i primissimi bilanci provvisori arrivavano ovunque, il sindaco di allora Eddi Giacomini si spostava da Santo Stefano ad Avilla, da Urbignacco a Madonna per arrivare fino a Tomba, la frazione più distante dal centro, e annotava su un piccolo quaderno i nomi dei morti e le richieste di aiuto. Lungo l’elenco delle vittime, erano 49,decine i feriti, migliaia i senzatetto.

Tratto dal Messaggero Veneto 31 marzo 2016

messveneto31marzo16

 

 

Testimonianze su YouTube

 

 

File audio dei primi collegamenti in radio

Registrazione audio, effettuata da un radioamatore, dei primi collegamenti via ripetitore di alcuni Radioamatori friulani, alle ore 21:19 di quella sera.
Scarica il file ( dimensione: 36,2 MB – 21 min. e 20 secondi)

 

 NOTA: La foto presente all’inizio di questo articolo, si riferisce al paese di Trasaghis (UD) (n.d.r.)